Il sapore dell’odio. Il primo romanzo di Andrea Solinas è pathos

L’incipit de “Il sapore dell’odio”, il primo romanzo di Andrea Solinas, è ipnotico. Il prologo, infatti, ci trasporta ex abrupto in una dimensione altra, totalmente atemporale e fuori dalla realtà. Ma ecco la prima sorpresa: l’Autore ci prende subito per mano per coinvolgerci nella trama insieme al personaggio di Leandro e farci approdare dritti dritti nell’antefatto. Per poi di nuovo cambiare passo e svolgere la storia nella sua completezza a partire dagli anni ’40. Già in queste prime pagine scorgiamo le sfumature dei sentimenti, i legami familiari, l’importanza del ricordo. Da qui in poi si va al galoppo: tra emozioni, conflitti, drammi e amori.

Amore e odio
Conosciamo così i caratteri di Eleonora e Francesco, due giovani che si piacciono e vivono le proprie vite sullo sfondo della provincia di Oristano dove possiamo scoprire la realtà del vivere quotidiano, l’educazione familiare, le tradizioni e il ruolo sia della donna che dell’uomo in un periodo storico che risale a più di 80 anni fa. I tempi sono quelli del conflitto mondiale ormai imminente, mentre le giornate passano fra la raccolta delle olive, gare di poesia, corse di cavalli, mescite di buon vino e messe in chiesa. L’amore, timido e segreto e poi dichiarato e osteggiato, sa di semplicità, timidezza, paura. Ma si avverte, da strategici spunti, l’incombere di gravi pericoli e nefandezze che l’Autore abilmente non svela. Se non al momento giusto.

Tempi di guerra
Il romanzo è uno spaccato storico dell’epoca, in una realtà essenzialmente agricola, dedita alla fatica, al lavoro nei campi, ai frutti della terra. A tratti le dispute personali, le faide o le innocenti illusioni sono sovrastate da conflitti ben più grandi: le sferzate della II Guerra Mondiale. Ma la vita va avanti in una piccola comunità che sa resistere a tutto. Ogni giorno con dignità e orgoglio, altre volte con sfiducia o sotto il turbinìo delle passioni sino ad arrivare all’odio che impregnerà la narrazione. I personaggi, come Bustianu e Adelina (il padre e la madre di Eleonora), sono descritti nel carattere con sottili pennellate molto incisive che danno un’idea precisa dell’educazione del tempo e del vivere in un villaggio di montagna: Seneghe. Non mancano aspetti ironici, come nel caso di comare Vincenza le cui prodezze sarebbero degne di una maschera della commedia dell’arte; o figure amorose, come zio Costantino.

O Natura!
In su chelu lughent sos isteddos”. Su tutto trionfa la natura, sempre presente nelle descrizioni dell’Autore che unisce al susseguirsi delle stagioni le diverse occupazioni quotidiane dei protagonisti; o altrove utilizza la bellezza selvaggia della sua terra come espressione romantica. La narrazione è ancora più vera grazie anche alla presenza cadenzata nei dialoghi del dialetto sardo, come già facevano Verga o Camilleri in forme diverse. Il lettore così non ha difficoltà a identificarsi con i personaggi ed è lì, insieme a loro, a emozionarsi e vivere le storie che l’Autore ci porge capitolo dopo capitolo. Ma i colpi di scena sono ben celati nel romanzo e tutti i fili della trama saranno tirati alla fine, dando un senso all’incipit. Tutti i fili, tranne uno: a voi scoprire in che modo le passioni dirigono le nostre vite.
(crediti immagini: in apertura uno scatto simbolico, alle radici della terra, ph_Marina De Benedictis; a seguire la prima di copertina del romanzo; Andrea Solinas che si cimenta in una delle sue passioni sportive, per gentile concessione dell’Autore)

Andrea Solinas_bio
Andrea, classe 1957, è impegnato professionalmente nel settore dell’ospitalità nell’area dell’oristanese da lungo tempo. Avvicinatosi alla scrittura per passione, con “Il sapore dell’odio” è al suo primo romanzo: un’opera tra il noir e la saga familiare che si dipana in 12 capitoli ambientati tra il 1939 e il ’47. Amante della natura e profondo conoscitore del territorio sardo, ha ben radicato nel dna il senso delle tradizioni e del tempo. Appassionato di speleologia, ama condividere le sue passioni con gli affetti più intimi, dando valore a intensi momenti di gioia in buona compagnia. Produce in proprio un vino saporito e un ottimo olio dal sapore intenso, che rappresentano l’unione tra montagna e mare, caratteristica unica di un’isola che sa essere “aspra e forte” ma anche dolce e protettiva: la Sardegna.

Andrea Solinas: Il sapore dell’odio
249 pagine – euro 14,90; anche in formato kindle
www.amazon.it
Presentazione del libro: 17 maggio ore 18.30, Baratili San Pietro (OR); 24 Maggio ore 18.30, Nurachi (OR); 31 maggio, Santu Lussurgiu (OR), biblioteche comunali.

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