Torna nella Capitale “Canto Libero, Omaggio alle canzoni di Battisti e Mogol”, al Teatro Olimpico per la produzione di Good Vibrations Entertainment da un’idea di Fabio “Red” Rosso con la direzione musicale di Giovanni Vianelli. Un viaggio nelle parole e fra le sonorità del binomio Battisti/Mogol, con qualche innovazione negli arrangiamenti della band – a tratti rock, a tratti blues, con incursioni latine – ma sempre senza mai stravolgere lo spartito originale.
La formazione della band, composta da ben 10 elementi, ipnotizza con i suoi virtuosismi ricchi di pathos tutto il pubblico a ogni concerto: la voce di Fabio “Red” Rosso, il pianoforte e la direzione musicale di Giovanni Vianelli, le chitarre di Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le bellissime voci di Joy Jenkins e Michela Grilli (strepitose anche negli assoli) e l’imbattibile ingegnere del suono Jan Baruca. E così si susseguono, come preziose chicche, una ad una tutte le canzoni più conosciute e apprezzate di Battisti, che la sera di martedì scorso inducono il pubblico a cantare e ballare senza sosta fra le poltrone del Teatro Olimpico: da La collina dei ciliegi ad Anna, da E penso a te a Emozioni passando per Dieci ragazze per me e Non è Francesca. E così via in un tripudio di note e canti in piena libertà. Sold out e pubblico in ovazione. (Credit immagini: in apertura, uno scatto da un concerto ph_Francesco Chiot/Good Vibrations Entertainment; a seguire, la locandina della serata romana e uno scatto che ritrae la formazione sul palco del Teatro Olimpico ph_Marina De Benedictis)
Planando sopra boschi di braccia teseSpiega Fabio “Red” Rosso: «Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. “Un genio della melodia” come l’ha definito David Bowie. E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. Insomma, ci abbiamo messo il cuore». Giovanni Vianelli aggiunge: «Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato…». (Fonte:Ufficio Stampa Fabiana Manuelli)
Mogol docetDopo aver riempito piazze e teatri in giro per l’Italia (e anche in Slovenia, Croazia e Montenegro), un grande riconoscimento del loro valore artistico arriva a fine 2015 con il tutto esaurito al Teatro Rossetti di Trieste dove Mogol, ospite speciale dello spettacolo, diede la “benedizione ufficiale” al Canto Libero. L’esperienza si ripete ad aprile 2017, quando Mogol torna sul palco con la band nella data udinese per l’ennesimo sold-out al Giovanni da Udine. Nel settembre 2018 Mogol è di nuovo con Canto Libero al Teatro Romano di Verona per il concerto del ventennale dalla scomparsa di Lucio: in quell’occasione non ha paura di esagerare dichiarando che “Questa band, la prossima volta, dovrebbe suonare all’Arena!”.Racconta Fabio “Red” Rosso: Mogol dopo un concerto ci ha detto: “Avete suonato esattamente come avrebbe voluto Battisti”. È stato uno dei più bei complimenti. Ha apprezzato gli arrangiamenti, ha capito che abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a tirare fuori tutta la musica che Lucio aveva dentro: il blues, il rock, il soul”. Canto libero ospita inoltre professionisti della musica a sorpresa: fra questi Flavio Boltro, il sassofonista jazz Marco Castelli, il fisarmonicista ungherese Mihály Huszár. (Fonte:Ufficio Stampa Fabiana Manuelli)
Canto Libero: https://www.facebook.com/band.cantolibero/?fref=ts http://www.canto-libero.it/